martedì 1 agosto 2023

Riutilizzo di acque grigie in ambito Residenziale

Innanzitutto cosa sono le acque grigie?

Le acque grigie sono tutti quei reflui civili prodotti dallo scarico di lavandini, docce, vasche da bagno, lavatrici.
L'acqua recuperata da tali reflui può essere riutilizzata e sostituire l'acqua potabile che usiamo in altre applicazioni, cosi da poter ridurre il consumo di acqua potabile proveniente dalla rete idrica, data la scarsità di risorse che ci sta colpendo negli ultimi anni.

Ma per cosa è possibile riutilizzare quest'"acqua di recupero"?

In linea generale le acque grigie possono essere recuperate per poter essere riutilizzate ad' esempio dove non è richiesto l'utilizzo normativo di acqua potabile e quindi per ricaricare le cassette dei wc, irrigazioni giardini o aree verdi, impianti antiincendio, lavanderie, lavatrici, impianti di condizionamento....il tutto regolamentato da normative che variano il base al paese di applicazione.



L'acqua di scarto di rubinetti e docce che può essere riutilizzata rappresenta circa il 70% del consumo medio di una famiglia.

Ma quali sono le tecnologie che ci permettono di attuare questa soluzione?

Esistono diverse tipologie di impianto che possono essere attuati, vanno sempre prima valutati in base al fabbisogno di acqua, al luogo d'installazione, e alla tipologia di acqua grigia in arrivo.

L'impianto più utilizzato è un impianto ad UltraFiltrazione MBR, che possono essere installati o in aree tecniche allestite o anche direttamente in container pronti per l'installazione.

Il sistema MBR è un sistema di depurazione biologica delle acque che consiste nella combinazione del processo tradizionale di depurazione a fanghi attivi e di un sistema di separazione a membrana.



Purtroppo queste soluzioni sono ancora poco conosciute e diffuse, ma l'utilizzo di questo tipo di soluzioni sarà maggiore nel breve periodo, perché il recupero delle acque di scarico sarà fondamentale in un mondo nel quale le risorse idriche vanno sempre più gestite in maniera parsimoniosa e con intelligenza.


















lunedì 17 luglio 2023

Quale acqua è meglio bere?

L’acqua è uno dei componenti principali del nostro corpo ed è fondamentale per il nostro benessereL’acqua proveniente dalla rete idrica è potabile, e subisce rigidi e numerosi controlli di sicurezza.                                                                                                                                                                       

Ma molti non considerano che la rete idrica è responsabile fino al contatore di casa, da esso fino al rubinetto di casa l’acqua rischia di essere alterata da vari fattori, come da tubature deteriorate. Grazie a un depuratore della DepurCenter è possibile rendere l’acqua più buona e sicura eliminando l’eccesso di sali disciolti in acqua, il sapore di cloro, e eccessive sostanze minerali, ma soprattutto renderete la vostra casa plastic free.     

  Ma perchè acquistare un depuratore d'acqua?         

     

 Siamo sempre stati abituati ad acquistare acqua in bottiglie di plastica, ma è davvero la scelta migliore?                                                                                                                 

 Purtroppo l'acquisto dei cosi detti fardelli d'acqua presenta delle problematiche non indifferenti, innanzitutto il primo su tutti riguarda il faticoso trasporto fino alla nostra casa, sopratutto se la nostra abitazione è sprovvista di ascensore, ma non solo perchè l'acqua che viene raccolta nelle bottiglie di plastica viene definita PET (polietilentereftalato).                                                                                                                                                                      

 Il PET è una materia plastica leggera, resistente alle alte temperature e facilmente malleabile. Si presenta sotto forma di granuli che vengono prima fusi e poi trasformati in provette.                                                                                                                           

 Queste provette vengono successivamente inserite in forni ad una temperatura di oltre 100 gradi, in modo da diventare più malleabili, pronte per essere soffiate e trasformate in bottiglie.

Il passaggio nei forni però - come afferma Silvano Monarca, docente di Igiene generale e applicata all'Università di Perugia - può far rilasciare alcune sostanze. Tra queste sostanze troviamo l’Acetaldeide e la Formaldeide; composti volatili, cancerogeni e genotossici che possono migrare nell’acqua presente nella bottiglia.

Numerosi ricercatori hanno riscontrato la presenza di queste due sostanze all’interno dell’acqua delle bottiglie, riportando valori superiori a quelli tollerati dalla legge. Uno studio pubblicato dalla California's Department of Resources Recycling and Recovery, ha trovato 29 sostanze che dalla bottiglia di plastica possono migrare nell’acqua. Tra queste l’Antimonio e il Benzofenone, possibili cancerogeni e il Fenantrone che è un idrocarburo.                                   

 

Inoltre si stima che una famiglia  di 4 persone consuma in media 6 lt di acqua al giorno per un costo mensile di circa 50€.                                                                                                                                                                                                                                                                       

Da questo comprendiamo che l'acqua presente nelle bottiglie di plastica può avere delle problematiche oltre che avere un costo non indifferente.

L'altra alternativa è consumare acqua di rubinetto che di per se è di ottima qualità, ma anch'essa ha delle criticità che sono legate oltre alla presenza di sedimenti presenti sulle vecchie tubatura, ma alla presenza di cloro, che si rende l'acqua sicura dal punto di vista batteriologico, ma purtroppo esso quando viene a contatto con i sali disciolti naturalmente nell'acqua forma dei sottoprodotti definiti Trialometani.                          

Queste sostanze purtroppo dopo una serie di studi scientifici condotti dimostrano che sono la causa scatenante della maggior parte dei tumori negli Stati Uniti. (The Environmental Defense Found)

A questo punto potremmo chiederci: La soluzione quindi quale potrebbe essere?

L'utilizzo di un depuratore ad Osmosi Inversa potrebbe essere la soluzione definitiva, allo stesso costo delle bottiglie di acqua che acquistavi, ti permetterebbe di avere acqua pura direttamente a casa tua.               

 

venerdì 23 giugno 2023

Cos'è la dissalazione?

Con il termine dissalazione (o desalinizzazione) ci si riferisce a un processo che permette di ridurre o eliminare totalmente i sali presenti all'interno dell'acqua di mare o salmastra, rendendola potabile o adatta a scopi agricoli e industriali. 

Questo processo può essere realizzato attraverso due diverse metodologie: togliendo l'acqua dai sali (distillazione) o eliminando i sali dall'acqua (osmosi inversa).

Il metodo più utilizzato è quello dell' osmosi inversa, che attraverso l'utilizzo di membrane, funzionano proprio come dei filtri. Le maglie di questi filtri sono piccole a sufficienza per far passare le molecole d'acqua ma non quelle di sale, ottenendo perciò acqua dolce.


Attraverso questa immagine si comprende chiaramente come avviene il processo di separazione, dove grazie alla spinta di una pompa ad alta pressione costruita appositamente per resistere all'acqua salata, l'acqua viene fatta passare attraverso le membrane, che fanno passare solo le molecole di acqua, bloccando tutte le altre molecole, comprese quelle del cloruro di sodio.

 Attraverso questi tipi di impianti è possibile quindi, in parte risolvere il problema della mancanza di acqua dolce potabile, una grande presenza di impianti di dissalazione li troviamo nei paesi del Arabia Saudita, ed alcuni impianti li troviamo anche in Italia.

Sarà sufficiente questa tecnologia a soddisfare il sempre maggiore aumento di richiesta di acqua potabile?

lunedì 21 novembre 2016

CHIARIFLOCCULAZIONE

CONCETTI DELLA CHIARIFLOCCULAZIONE:

La chiariflocculazione è un trattamento chimico-fisico applicato alle acque da trattare o depurare e consiste principalmente nella precipitazione di sostanze sospese non sedimentabili (e, se presenti in soluzione, anche le sostanze sedimentabili) che durante questo processo formano via via aggregati di maggiori dimensioni e di peso fino a costituire un precipitato che si deposita sul fondo del contenitore o della vasca utilizzati.

Questo processo permette la precipitazione di solidi sospesi colloidali non sedimentabili, e anche dei solidi sedimentabili molto fini, difficili da eliminare con un trattamento fisico semplice a causa della loro velocità di sedimentazione estremamente bassa che richiederebbe sedimentatori di notevoli dimensioni o un bisogno di permanenza troppo lungo nel sedimentatore. Con la chiariflocculazione si possono separare mediante precipitazione quasi tutte le particelle che causano la torbidità dell'acqua.


Questo processo, a seconda di come viene svolto e regolando opportunamente tutti i parametri di reazione:
  • permette la chiarificazione delle acque trattate;
  • permette la precipitazione di alcuni metalli;
  • permette una riduzione parziale di COD e BOD;
  • permette la defosfatazione (rimozione del fosforo);

1 PRODOTTO TAL QUALE DA TRATTARE.

 2 FORMAZIONE DEL FIOCCO.
3 FLOCCULAZIONE TOTALE/SUB-STRATO CHIARIFICATO.




La water engineering vanta della sua esperienza da oltre 30 anni, nel trattamento delle acque reflue.
E'in grado di trattare qualsiasi refluo da processo industriale.

REALIZZAZIONE DI UN NOSTRO IMPIANTO DI CHIARIFLOCCULAZIONE







All'interno di ogni agitatore è stato installato un agitatore di nostra progettazione e costruzione per omogeneizzare notevolmente il prodotto che stiamo trattando.








IMPIANTO PER TRATTAMENTO DELLE ACQUE CON RECUPERO ENERGETICO



NOZIONI GENERALI SULL'IMPIANTO:
La linea di trattamento delle acque consta di due fasi caratterizzate rispettivamente dalla potabilizzazione del fluido mediante dissalazione mediante membrane ad osmosi inversa e recupero energetico mediante turbine appositamente progettate.

L’osmosi inversa è un processo che permette di rimuovere, mediante separazione, i corpi  estranei disciolti  nell’acqua, aventi origini organica che inorganica.
Questa separazione avviene mediante l’utilizzo  di membrane semipermeabili.
Queste sono strutture che permettono il passaggio dell’acqua pura e la ritenzione degli elementi minerali disciolti, degli inquinanti organici ed inorganici, di cui questi elementi inquinanti vengono eliminati con uno scarto dell’acqua.
Nell’osmosi naturale, due soluzioni aventi diversa concentrazione salina, separate da una membrana semipermeabile, esercitano una pressione che tende a fare passare l’acqua dalla soluzione più diluita a quella più concentrata, l’acqua pura tende a tornare verso la soluzione più diluita (inversa al fenomeno naturale) ottenendo così il fenomeno dell’osmosi inversa.
Il risultato  è la costante e completa certezza di utilizzare acqua sicura.

L’apparecchio è ideale per migliorare le caratteristiche dell’acqua proveniente da processo industriale o acqua salmastra.

QUANDO USARE QUESTI APPARATI

Quando le acque presentano alti valori batteriologici e/o elevate concentrazioni di Cloruri, Magnesio e Ferro. Parametri che influenzano negativamente i processi produttivi industriali con ripercussioni significative sui costi di manutenzione degli impianti oppure, in caso di acque salmastre, non permettono l’utilizzo delle stesse nell’irrigazione.


PRIMA FASE:  TRATTAMENTO DELLE ACQUE

 L’acqua viene spinta da una pompa nel nostro impianto dove subisce un processo di osmotizzazione e/o dissalazione, asseconda delle caratteristiche dell’acqua, dal quale viene prodotto un permeato dalle caratteristiche richieste dal committente; e uno scarto detto concentrato  in cui sono disciolti gli elementi separati dalle membrane. Tale scarto, previa caratterizzazione mediante analisi di laboratorio, verrà destinato o allo scarico in fogna, o alla subirrigazione, oppure immesso in canali autorizzati.
Tali acque rispettano il D.L. 2/02/2001 N° 31
Attuazione della direttiva 98/83 CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano


SECONDA FASE:  RECUPERO ENERGETICO

LA Water Engineering ha sviluppato un progetto atto al recupero energetico sfruttando l’energia dispersa contenuta nel concentrato in uscita dall’impianto.
Ciò è reso possibile dall’adozione di un sistema a turbine capace di sfruttare l’energia idrica del flusso d’acqua del concentrato (che normalmente andrebbe persa) ricavandone energia elettrica.
Il recupero stimato è del  40-50% circa.
L’energia elettrica prodotta, mediante un quadro elettrico e un trasformatore, verrebbe rimandata nell’impianto alimentando le pompe di spinta con un abbattimento dei costi energetici.
Le turbine sono progettate e realizzate su misura asseconda delle dimensioni dell’impianto.
Ovviamente l’impianto dovrà garantire una produzione di concentrato non inferiore ai 4-5 litri al secondo quindi, tale sistema può essere preso in considerazione per impianti di trattamento acque superiori ai 15 mc/H.


RIASSUMENDO

IL nostro impianto rappresenta un’innovazione perché unisce i benefici della depurazione o dissalazione delle acque, al recupero energetico con un abbattimento dei costi elettrici di circa la metà.
Di conseguenza rientrerebbe nei parametri previsti dal P.S.R , Misura 4.1 Articoli n. 6 e 10.
In più il sistema di recupero energetico potrà essere dimensionato ed installato a prescindere all’impianto di depurazione o dissalazione a monte. Ciò comporta garantisce la possibilità di intervento anche su impianti già preesistenti e di altre ditte senza l’obbligo di sostituzione del preesistente.



venerdì 18 novembre 2016

ADDOLCITORE VS IMPIANTO A MEMBRANA (DELLA DEPURCENTER)

Addolcitore oppure impianto a membrana?

Molte volte mi ritrovo ad offrire consulenze sia a privati che aziende con questa problematica, addolcitore oppure impianto a membrana di ultima generazione!
Prima di optare per una scelta o per un'altra è ovvio che abbiamo riscontrato una problematica.
Per poter consigliare qualsiasi tipo di tecnologia o poter iniziare a progettare un'impianto noi consigliamo sempre un analisi di laboratorio chimico-fisico se l'acqua sarà per una destinazione tecnologica tipo: caldaie,torri di raffreddamento Lavanderie industriali ecc..
Mentre se la destinazione d'uso sarà umano: alberghi, ville, appartamenti, villaggi, ecc.. a loro volta offrono servizi come bagni docce ecc.. noi consigliamo di fare anche un analisi batteriologico. 
Diamo qualche definizione di acqua dura...

1. Acqua dura: 
Ci si riferisce ad acqua 'dura' per indicare un'acqua che contiene piu' minerali rispetto all'acqua ordinaria. Questi minerali sono in particolare calcio e magnesio: quanto piu' il contenuto di questi minerali dissolti aumenta, tanto piu' aumenta la durezza dell'acqua.
Il magnesio ed il calcio sono ioni positivamente caricati. A causa della loro presenza, altri ioni positivamente caricati si dissolveranno meno facilmente in acqua dura che in acqua che non contiene calcio ed il magnesio. Ciò è la causa del fatto che il sapone non si dissolve completamente in acqua dura.

2. Addolcimento dell'acqua

Quando l'acqua contiene una quantità significativa di calcio e di magnesio, è denominata acqua dura. L'acqua dura è nota per bloccare i tubi e ostacolare la dissoluzione di sapone e detersivi. L'addolcimento dell'acqua è una tecnica che favorisce la rimozione degli ioni che inducono l'acqua ad essere dura, nella maggior parte dei casi ioni calcio e magnesio.

Differenze tra addolcitore e impianto a membrana:

ADDOLCITORE:
Gli addolcitori per acqua sono scambiatori di specifici ioni, destinati alla rimozione di ioni caricati positivamente: essi rimuovono principalmente gli ioni calcio (Ca2+) e magnesio (Mg2+), spesso indicati come 'minerali di durezza'.
Quindi possiamo definire che un addolcitore rimuove solo ed esclusivamente calcio e magnesio ma, non avremo un acqua potabile.
E tutti gli altri(elementi chimici) sali rimasti nell'acqua? rimarranno all'interno della nostra tubazione!
Abbiamo dato una infarinata di cosa vuol dire acqua dura e addolcimento dell'acqua mediante l'uso di addolcitore.

IMPIANTO OSMOSI:

L'impianto ad osmosi riesce a trattenere dal 90% al 99% delle sostanze disciolte nell'acqua.
E' infatti comunemente usata negli ospedali (per uso di apparecchi medicinali, emodialisi ecc.)
aziende alimentari e laboratori analisi.
Quindi possiamo definire che un impianto ad osmosi inversa riesce ad abbattere o eliminare la grande maggior delle sostanze disciolte nell'acqua tra cui magnesio e calcio, avremo un acqua potabile sotto il valore dei 2500 micro siemens per una destinazione umana.
A questo punto, da un punto di vista progettuale un'impianto ad osmosi sarebbe il top per avere un acqua di qualità, sia dal punto di vista tecnologico che umano rispettando le normative vigenti.
Qualcuno potrebbe dire: "quindi avrò un acqua quasi distillata?" NO! con i nostri impianti no, abbiamo la possibilità di regolare la conducibiltà elettrica.

L'ADDOLCITORE COSTA MENO DI UN IMPIANTO AD OSMOSI!

Un buon addolcitore professionale con testata elettronica Che non si blocca dopo un'anno di lavoro, forse si può trovare sul mercato ad un prezzo circa un 20% in meno rispetto ai nostri impianti a membrana(DEPURCENTER).

QUANTO COSTA UNA MANUTENZIONE DI UN ADDOLCITORE?

Se tutto va bene e non si rompe la testata cioè il cuore dell'addolcitore bisognerà mettere solo il sale(di solito si associa sempre una batteria filtrante,altro costo da aggiungere). 
Tutto qui, solo il sale?
La quantità di sale è proporzionata alla durezza disciolta nella vostra acqua. Il sale serve a fare il lavaggio delle resine che trattengono il magnesio e il calcio.
Quindi più lavaggi settimanali farà l'addolcitore più si manterranno pulite le resine e quindi avremo un acqua priva di durezza.
Supponiamo che un addolcitore faccia almeno 2 lavaggi a settimana per mantenere pulite le resine, una sacchetta di sale da 25 kg oggi ha un costo medio di 15/20 euro senza calcolare il trasporto l'ingombro ecc. In un mese avremo una spesa circa di 40/50 euro. In un anno a 40 euro al mese avremo una spesa circa di 480 euro...(senza tener conto se a monte non c'è una batteria filtrante).

QUANTO COSTA UNA MANUTENZIONE DI UN IMPIANTO AD OSMOSI INVERSA?

Oggi se dovessi effettuare una manutenzione ad una impianto ad osmosi inversa di 1000 L/H, cioè 24 metri cubi giorno pagherebbe circa dalle 150/alle 250 euro ANNO!!

MA LE MEMBRANE POTREBBERO INTASARSI- OTTURARE?

I nostri impianti sono dotati di lavaggio automatico di membrane giornaliero, settimanale, mensile, asseconda della durezza dell'acqua della salinità o meglio della conducibilità dell'acqua, scegliamo il miglior lavaggio da effettuare alle membrane. Quindi non c'è nessun costo di aggiunta di altri prodotti.

MA NON USATE PRODOTTI CHIMICI PER PREVENIRE L'INTASAMENTO DELLE MEMBRANE?

Diciamo che abbiamo limitato molto l'uso di prodotti chimici, grazie ad un circuito di lavaggio membrane studiato per non essere schiavi dei prodotti chimici.
 

CONCLUSIONI:

  ADDOLCITORE:
                                                                                     
PRO:                                                                                               CONTRO:                         
1 costo iniziale                                                                                1 manutenzione onerosa di sale
                                                                                                        2 elimina solo ed esclusivamente.
                                                                                                           magnesio e calcio lasciando
                                                                                                           tutti gli altri elementi disciolti                                                                                                                    nell'acqua.  
                                                                                                         3 acqua non potabile anzi in alcuni 
                                                                                                            casi si è verificato un aumento di
                                                                                                            colonie batteriche.
                                                                                                         4 destinazione tecnologica  non 
                                                                                                                    umano.
IMPIANTO AD OSMOSI:

PRO:                                                                                                 CONTRO:
1 facilità di manutenzione                                                                 1 costo iniziale di circa un 20%
2 costo gestione non oneroso                                                                rispetto ad un addolcitore.
3 qualità dell'acqua, abbiamo un'
   acqua potabile.
4 possiamo dedicare quest'acqua
   per un uso tecnologico e umano.
5 con la giusta manutenzione e lavaggio
   delle membrane l'impianto può durare molto
   di più di un addolcitore.

6 impianto certificato.













giovedì 16 febbraio 2012

Impianti ad OSMOSI INVERSA per autolavaggi

Ormai da anni nel mercato degli autolavaggi si sono affermati gli impianti ad Osmosi Inversa per la fase di . risciacquo finale nel ciclo di lavaggio
La water Engineering  è presente da anni nel settore degli autolavaggi, sia nel campo depurativo che degli impianti a Osmosi Inversa.
Fu la prima a presentarsi con  una gamma completa di tali impianti, attentamente studiati e perfezionati nel corso  degli anni.
I modelli attuali coprono portate variabili da 70 lt/h (sufficiente per 1 Pista in Self- Service) a 6.000 lt/h (per Tunnel di grosse dimensioni), con ampie possibilità di personalizzare e modificare gli impianti in funzione delle esigenze del Cliente.
I nostri impianti inoltre hanno  la possibilità di coprire integralmente le esigenze idriche dei lavaggi a Piste in Self – Service, erogando acqua addolcita per le fasi di prelavaggio e lavaggio ed acqua osmotizzata per l’ultimo risciacquo.

Il risciacquo finale con acqua osmotizzata consente di ottenere i seguenti vantaggi:
  • Riduzione o eliminazione della ceratura
    Non necessitando più di una asciugatura,
  • Eliminazione della antiestetiche ma sopratutto dannose gocce d'acqua che formano macchie di calcare

    Inoltre l’adozione di un impianto a osmosi inversa consente di limitare considerevolmente la potenza delle turbine di asciugatura, con conseguente calo dei kW impiegati e conseguente risparmio energetico.